L'Italia affronta una sfida economica significativa con la nuova direttiva europea sulle case green. Per adeguare 12,5 milioni di immobili alle norme, serviranno investimenti per circa 270 miliardi di euro, con costi variabili tra 20.000 e 55.000 euro per unità.
Contesto e Costi di Riqualificazione
La recente approvazione da parte dell'Unione Europea della direttiva sulle case green ha posto l'Italia di fronte a un impegno economico considerevole. Secondo il Centro studi di Unimpresa, quasi 12,5 milioni di unità immobiliari italiane, corrispondenti al 61% del totale, sono classificate nelle categorie energetiche più basse (F e G).
Questi immobili necessitano di interventi di riqualificazione per conformarsi alle nuove normative, con una stima di spesa che oscilla tra i 20.000 e i 55.000 euro per immobile, per un totale di circa 270 miliardi di euro.
Reazioni e Critiche
Le reazioni alla direttiva non sono state univocamente positive. Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, ha criticato la direttiva per il suo impatto diseguale tra i paesi membri, sottolineando come alcune nazioni, inclusa l'Italia, si trovino a pagare un prezzo elevato per l'adeguamento. Ferrara ha inoltre invocato un ripensamento delle politiche, enfatizzando la necessità di una maggiore determinazione politica per rivedere le regole in modo da proteggere le economie più vulnerabili.
Dettagli della Direttiva
La direttiva "case green" prevede che gli Stati membri riducano il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035. È previsto che il 55% di questa riduzione sia ottenuto attraverso la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori. La normativa esclude dalla necessità di riqualificazione alcune tipologie di edifici, tra cui quelli storici e le abitazioni di dimensioni inferiori a 50 metri quadrati.
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SKMAutore
Conclusioni e Considerazioni Future
Nonostante la mancanza di sanzioni specifiche per la non conformità entro i tempi previsti, la direttiva impone una sfida significativa per l'Italia.
La capacità di gestire questa transizione energetica, bilanciando i costi e salvaguardando le fasce economicamente più fragili, sarà cruciale per il successo delle politiche ambientali e energetiche dell'UE in Italia.
